5 GENNAIO 2023

Se c’è una cosa che ho capito profondamente, e che vivo quotidianamente, è il rapporto con la mia borsa e con le borse, più in generale. Un rapporto tutto mio, personale, talvolta fatto di amore e talvolta di odio, di attrazione improvvisa o addirittura di repulsione. Si fa presto a dire che le borse raccontano molte cose di chi le possiede: è qualcosa di scontato, che, in fondo, già sappiamo.
All’inizio siamo attratte dalla forma, ci conquista il colore o il materiale di una borsa che vediamo in vetrina o su un sito internet. Immaginiamo di indossarla ed è subito magia. Ma poi è la vita che trascorriamo insieme ad essa a costruire quella che sarà una relazione solida e duratura, un corpo a corpo.


Prima che designer di borse, ne sono un’ammiratrice e un’estimatrice. E ovviamente una fruitrice. Ne possiedo tantissime. Proprio qualche giorno fa, aprendo l’armadio dove avevo conservato quelle acquistate un po’ di tempo fa, ho pensato a tutte le esperienze che avevo vissuto insieme a loro, a queste mie compagne fidatissime, custodi dei segreti, testimoni di momenti e di incontri.
«Che borsa avevo quel giorno?», a volte tento di ricordare. Può sembrare una domanda apparentemente banale, ma quando lo faccio, non mi riferisco solo all’abbinamento scelto, perché, in qualche modo cerco di ricordare come ero in quell’istante, il mio mood, non solo lo stile. Ho cercato una borsa capiente e pratica perché avevo pensato alla comodità? Oppure una tutta colorata perché avevo voglia di allegria? Uno zaino o una tracolla? Una clutch?


Comunichiamo di noi molto più di quanto pensiamo e, spesso, lo facciamo in modo inconsapevole, ma in una cosa credo con tutta me stessa. La borsa non è un accessorio, ma è parte di noi. Di ciò che siamo e di ciò che aspiriamo ad essere. Non esiste una uguale ad un’altra perché ogni donna è un meraviglioso universo a sé.
FIRST, CHOOSE YOURSELF
Madame Bastienne

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